Castelpetroso: il santuario e la Via Matris
Percorrendo la strada statale in direzione di Isernia, si può scorgere un edificio religioso che non passa certo inosservato. Ci troviamo nel comune di Castelpetroso, e il Santuario di Maria SS Addolorata, luogo di apparizione mariana e importante meta di pellegrinaggio del mondo cattolico, con le sue guglie in stile neogotico, ci catapulta in una dimensione che per un attimo ci estranea dal contesto appenninico in cui tuttavia siamo immersi, quasi a farci immaginare un paesaggio più tipico della Baviera che non del Molise. E tuttavia la sua architettura non stona minimamente con l'ambiente circostante anzi, ne da una connotazione quasi fiabesca. Non si tratta di un edificio antico (la prima pietra fu deposta infatti nel 1890, e la consacrazione è avvenuta solo nel 1975), ma l'importanza che riveste è percepibile dai tanti pullman di pellegrini che vediamo arrivando in prossimità, che pure non rompono la quiete quasi mistica di cui è intriso il luogo.
Qui infatti, secondo la tradizione, la Vergine sarebbe apparsa a due pastorelle di nome Bibiana e Serafina, e, a seguito di successive perizie e sopralluoghi ordinati dalla Chiesa di Roma (durante i quali continuarono le apparizioni) venne stabilito un luogo di culto.
Lasciata l'auto nel grande parcheggio antistante al santuario, facciamo dapprima una piccola ricognizione esterna alle sue mura, nei cui battenti bronzei sono raffigurate scene tratte dall'Antico e dal Nuovo Testamento. L'edificio è davvero imponente anche se le guglie gli donano un profilo longilineo e armonioso, così come l'interno della chiesa.
Ma è allontanandoci dall'edificio, in direzione Nord-Est, che la nostra attenzione viene catturata dai segnali per il sentiero della Via Matris. Si tratta di un percorso, breve e non molto impegnativo, anche se la salita è costante, che si snoda lungo le pendici di Monte Patalecchia, tra una vegetazione che alterna flora montana quali abeti e altri aghiformi, e mediterranea, soprattutto sotto forma di piccoli arbusti. Il soggetto principale però risiede nelle statue bronzee a grandezza naturale, disposte lungo il sentiero, che rappresentano appunto i sette dolori della Madre, dal primo, in cui a Maria viene profetizzata la morte in croce di suo figlio, fino all'ultimo, dove si confronterà con questa atroce realtà. Le statue si integrano perfettamente nel paesaggio, e l'assenza di colorazione dona un contrasto drammatico con il realismo della scultura.
Proseguendo il sentiero, tra strada sterrata e piccoli tratti di scale, si giunge infine al luogo dell'apparizione, da cui sgorga una sorgente di acqua fresca. Qualche metro ancora e raggiungiamo uno slargo da cui possiamo ammirare il panorama, dato dalla dorsale appenninica molisana-abruzzese. Il ritorno combacia perfettamente con il percorso a ritroso, fatto un po' più frettolosamente, ma che da comunque alcuni spunti di riflessione, come le meravigliose stratificazioni calcaree che delimitano la sorgente.
Nel complesso un percorso facile, fresco e che consigliamo vivamente se vi trovaste a passare da queste parti.
Scheda tecnica
Livello di difficoltà (CAI) : T
Durata : 0h 35'
Distanza percorsa : 2 km
Dislivello complessivo : 120 m
Quota minima : 872 m s.l.m.
Quota massima : 990 m s.l.m.
Tipo di terreno : sterrato, gradoni
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