Cerveteri: la necropoli e le cascate
Questa escursione rappresenta il giusto connubio tra natura e archeologia. Il percorso, di tipo turistico, non presenta difficoltà evidenti ne dal punto di vista tecnico (apparte qualche guado o tratto di fango da attraversare) ne dello sforzo fisico (si tratta di un anello di 12 km e presuppone pur sempre un'attitudine a camminare, e a camminare in ambiente naturale), ma è in grado di regalare viste e panorami molto variegati, dalle forre che si snodano attraverso un sentiero contornato da antiche tombe etrusche, a salti d'acqua che formano piscine naturali fino a campagne sterminate che terminano con la linea orizzontale e azzurra del mare.
Il percorso inizia direttamente da Cerveteri. Situata a circa 40 km da Roma, questa ridente cittadina porta con sé l'eredità di un passato etrusco, anche se le sue origini vanno ancora più a ritroso nel tempo, alla prima età del Ferro del IX secolo prima di Cristo. È però in età etrusca che si sviluppa e raggiunge il suo apice la cultura sepolcrale, ed è attraverso la necropoli, chiamata Banditaccia, che ha inizio il nostro trekking. Il sentiero, tracciato dal CAI, segue le fitte forre delimitate ai lati da imponenti rocce di origine tufacea, segno indelebile della potente attività di vulcanismo, iniziata circa 600.000 anni fa, tipica della nostra regione.
Proseguiamo in questo fitto reticolato di antiche tombe scavate nella roccia (a proposito, qui i telefoni potrebbero non avere ricezione, quindi se potete munitevi di un paio di ricetrasmittenti!). È un'esperienza a dir poco straordinaria, considerando che questa necropoli è iscritta dal 2004 nella World Heritage List dell' UNESCO.
Abbandonata la necropoli, il sentiero inizia a costeggiare il torrente La Mola, un corso d'acqua che scende dai monti Ceriti. Ben presto ci troviamo ad oltrepassare questo torrente e una serie di guadi, e davanti a noi iniziano a delinearsi una serie di cascate con cui il fiume gioca in un contrasto tra punti di quiete e altri di tortuoso movimento e salti dell'acqua. Ci troviamo a visitare 5 cascate, la più alta delle quali è la Cascata di San Giuliano, con un salto d'acqua di circa 30 metri.
Risaliamo infine lungo il sentiero (il tratto è leggermente ma costantemente in salita per riprendere il guadagno altimetrico perso precedentemente nelle forre) e ci troviamo in campo aperto, con il mar Tirreno a fare da limite dell'orizzonte davanti a noi, che ci accompagna fino al rientro alle macchine, nel grande parcheggio antistante all'imbocco del sentiero della necropoli.
Nel complesso un cammino tecnicamente non impegnativo, nel quale è possibile apprendere i primi rudimenti di escursionismo e di orienteering, in un contesto unico nel suo genere, che non a caso gli è valso l'appellativo di Amazzonia del Lazio.
Scheda tecnica
Difficoltà (CAI) : T/E
Durata : 3h 30'
Distanza percorsa. : 12 km
Tipologia di terreno : sterrato, guadi e fango
Dislivello complessivo : 150 m
Quota minima. : 105 m s.l.m
Quota massima. : 255 m s.l.m
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