Monte Cavo e Maschio delle Faete: sul tetto dei Castelli Romani tra storia e leggenda
"Hannibal ad portas", ovvero "Annibale è alle porte": così i Romani durante la seconda guerra punica esclamavano, non senza timore, allorché il generale cartaginese Annibale Barca, dopo aver prodigiosamente attraversato le Alpi con il suo esercito (e i suoi elefanti!) invase la penisola italica, sconfisse ripetutamente le armate che Roma inviava contro di lui, e si stanzió infine qui, nel punto esatto da cui parte oggi il nostro cammino, nella località oggi facente parte del comune di Rocca di Papa, conosciuta ancora oggi come Campi di Annibale. E da qui, a oltre 700 metri di altezza, il generale punico osservò Roma, che si trovava (e si trova) a poco più di 30 km di distanza, e avrà sicuramente accarezzato l'idea di porre la Città eterna sotto assedio, e regolare così una volta per tutte i conti con l'odiato nemico romano.
La storia, lo sappiamo, non gli concesse mai questa soddisfazione, ma il territorio sul quale oggi intraprendiamo il nostro cammino di storia ne ha conosciuta molta, persino più antica delle guerre tra Roma e Cartagine, persino più antica di Roma. Una storia che, per comprenderla al meglio, abbiamo bisogno di compiere una piccola ascesa, quella verso Monte Cavo, l'antico Mons Albanus, luogo sacro fin dai tempi in cui, secondo la leggenda, Ascanio, figlio di Enea, avrebbe deciso di fondare la città di Alba Longa.
Iniziamo a percorrere quindi una strada che dalla località dei Campi di Annibale comincia a salire e presto l'asfalto lascia il posto al sentiero eval bosco, via via sempre più fitto. Proseguendo la strada ricomincia, ma questa volta non si tratta di asfalto, bensì di un antico lastricato, perfettamente conservato fino a noi, la Via Sacra che, sin dai tempi della Lega latina, collegava simbolicamente due luoghi di culto tra i più importanti del Centro Italia: il tempio di Diana, la dea della caccia, dei boschi e del parto, e il tempio di Giove Laziale, quest'ultimo situato proprio sulla sommità di quello che oggi risponde al toponimo di Monte Cavo.
Al culto di Giove Laziale erano associate le feriae latinae, festività a cui prendevano parte tutte le città-stato appartenenti alla confederazione dei popoli latini.
A guidare questa Lega era fra tutte una città, Alba Longa, la cui collocazione corrisponde (o corrisponderebbe) all'odierno territorio di Rocca di Papa, e si sarebbe estesa fino alle sponde orientali del lago Albano. Lo stesso nome della città deriverebbe dalla sommità del Mons Albanus e dal fatto che la sua forma era allungata (Longa) sul crinale della montagna.
Scheda tecnica
Livello di difficoltà (CAI): E
Distanza percorsa : 10 km
Tempo di percorrenza : 3 h 30'
Dislivello assoluto : 310 m
Altitudine minima : 750 m s.l.m.
Altitudine massima : 960 m s.l.m
Tipologia di terreno : sterrato, roccia
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