Rosa del deserto


 

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È composta da aggregati di cristalli lenticolari di gesso, con all'interno finissimi granelli di sabbia. La forma appiattita dei cristalli e il modo in cui si sovrappongono li rende simili ai petali aperti di una rosa, da cui deriva il nome del minerale.

Il processo di formazione delle rose del deserto comincia quando la pioggia, di breve durata ma molto intensa, cade sui deserti, naturalmente ricchi di gesso; quest'ultimo viene disciolto dall'acqua e trasportato per alcuni metri sotto terra. Successivamente, l'acqua risale per capillarità in superficie, dove le alte temperature la fanno evaporare, lasciando depositare il gesso in cristalli dalla tipica disposizione. Le ulteriori piogge, grazie allo stesso processo, fanno aumentare il volume dei cristalli, che possono arrivare, in alcuni casi, a raggiungere misure considerevoli.

 

Il colore di questi minerali dipende dal colore della sabbia al suo interno. Esistono rose bianche nel Sahara tunisino o nel deserto di Sonora nel Nord America, e rose nere in alcuni deserti dell'Argentina. Gli esemplari del Sahara algerino presentano delle tonalità rossicce molto intense.

La durezza nella scala di Mohs è molto bassa (2.0) essendo analoga a quella del gesso.

Formula chimica: Ca(SO4)·2H2O

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